In questa recensione, parleremo del nuovo Google Nest Hub (2 generazione), arrivato da poco in Italia. Il primo smart display del colosso di Mountain View era stato lanciato negli USA due anni fa con il nome di Google Home Hub, e sostituito, un anno dopo, dal Nest Hub. Qui approfondiamo la seconda edizione di quest’ultimo, caratteristiche, pro e contro, comparto audio/video e funzionalità.
Nel complesso, ci sono stati diversi miglioramenti ed aggiunte (tra cui una qualità audio potenziata, il monitoraggio del sonno ed il supporto alle air gesture). Il rapporto qualità prezzo migliora e, dunque, si conferma ancora una volta come una buona opzione per chi desidera un dispositivo ricco di funzionalità e adatto al controllo della smart home (ma non solo).
Indice:
- Nest Hub 2: caratteristiche
- Nest Hub 2 generazione: Unboxing
- Recensione Google Nest Hub 2: valutazione
- Google Nest Hub 2: panoramica
- Com’è fatto il nuovo Nest Hub
- Google Nest Hub 2: qualità audio/video
- Air Gesture ed esperienza d’uso
- A cosa serve Nest Hub 2: funzionalità
- Google Nest Hub 2 vs Amazon Echo Show
- Nest Hub 2 prezzo
- Recensione Google Nest Hub 2: in sintesi
Nest Hub 2: caratteristiche
- Dimensioni: 120,4 x 177,4 x 79,5 mm
- Peso: dispositivo 558 g
- Connettività WiFi: Il dispositivo si connette alla rete utilizzando lo standard WiFi 802.11b/g/n/ac (2,4 GHz/5 Ghz). Non ancora disponibile ma integrato: Thread 802.15.4 (a 2,4 GHz)
- Connettività Bluetooth: Bluetooth 5.0
- Attrezzatura audio: altoparlante full range con driver da 43,5 mm + Tre microfoni per il riconoscimento vocale a lungo raggio.
- Display: touch screen da 7 pollici (1024 x 600px)
- Sensori: Soli per Motion Sense (air gesture + monitoraggio sonno); di luce dell’Equalizzatore ambiente; di temperatura
- Processore: CPU ARM quad-core a 64-bit da 1,9 GHz; motore hardware ML ad alte prestazioni
- Porte e connettori: jack di alimentazione CC
- Alimentazione: adattatore da 15W
Nest Hub 2 generazione: Unboxing
Nella confezione troviamo:
- 1 Google Nest Hub (2 generazione)
- Cavo di alimentazione (1,5m)
- Guida rapida
Recensione Google Nest Hub 2: valutazione
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Google Nest Hub 2: panoramica
Nest Hub (2 gen.) è uno smart display da 7″ che integra l’assistente vocale Google Assistant e, dunque, è controllabile con la voce. Si tratta dell’ultimo prodotto della linea Google Home/Nest, che va ad affiancare Nest Audio e Nest Mini. Notizie e aggiornamenti, streaming di musica e video, controllo della smart home, cornice digitale e sveglie sono solo alcune delle funzionalità offerte.
Uno smart speaker che diventa smart display, grazie all’aggiunta dello schermo, in questo caso LCD, touch e dotato di un sensore di luce ambientale in grado di adattare la luminosità e temperatura in base all’ambiente. Inoltre, anche questo modello, come quello precedente, presenta un sensore di temperatura.
Cosa c’è di nuovo nella seconda generazione di Nest Hub
Esteticamente molto simile alla generazione precedente, Nest Hub 2 presenta alcune principali novità che lo rendono ancora più smart e funzionale. Innanzitutto, integra il sensore di rilevamento del movimento Soli sfruttato per Motion Sense, un radar a basso consumo per rilevare non solo movimenti ma anche la respirazione.
Infatti, grazie a questo, è possibile utilizzare le cosiddette air gesture (gesti rapidi) per controllare, con i movimenti della mano senza però toccare il display, la riproduzione musicale o di contenuti video (play/pausa), ingnorare timer, posticipare sveglie o interrompere l’assistente Google.
Lo stesso sensore permette un’altra interessante funzionalità: parliamo del monitoraggio del sonno. Infatti, se posizionato sul comodino, una volta abilitato e calibrato, Nest Hub 2, proprio come un fitness tracker/smartband o smartwatch, ci fornirà dati sulla qualità del sonno. Tuttavia, questo servizio è gratuito solo fino all’anno prossimo. In termini di privacy, a differenza di altri smart display, questo non presenta videocamera il che, se da un lato non permette videochiamate, dall’altro è un punto a favore per chi appunto intende utilizzarlo in camera da letto o come sveglia. I dati del sonno vengono comunque salvati solo localmente.
Un’altra novità, ma al momento non troppo rilevante perché non ancora disponibile, riguarda l’integrazione del protocollo di comunicazione Thread, che renderebbe il dispositivo un vero e proprio hub domotico e pronto per il project CHIP, ora denominato Matter. Il progetto portato avanti dai colossi del tech Amazon, Google e Apple mira a creare un unico standard di comunicazione per tutti i dispostivi smart (i primi prodotti potrebbero già arrivare entro quest’anno).
Infatti, nonostante il nome “hub” potrebbe portarci a credere che si tratti già di un gateway, in grado di comunicare con altri dispositivi tramite protocolli wireless come Zigbee o Z-Wave (vedi Echo 4, Echo Show 10 o Echo Studio), la generazione precedente non integrava alcun modulo. Il concetto di hub dunque, al momento, è più teorico che pratico.
Questo dispositivo è pensato infatti per essere il centro della smart home: grazie alla sua interfaccia dedicata vuole semplificarne il controllo, soprattutto in caso di utenti multipli.
Com’è fatto il nuovo Nest Hub
Nest Hub di seconda generazione ha un design quasi identico al suo predecessore: minimal, pulito ed ancora più elegante grazie al vetro che adesso copre l’intera superficie rispetto al passato e che rende i bordi più armoniosi. Nonostante la base sia leggermente più alta, le dimensioni restano molto compatte, simili a quelle di un piccolo tablet (120,4 x 177,4 x 79,5 mm, con peso inferiore a 600g).
Disponibile nei colori grigio chiaro e grigio antracite, il dispositivo vanta un’ottima qualità costruttiva ed è realizzato al 54% in plastica riciclata. Consta di una parte frontale (il display da 7 pollici) e di una posteriore, rivestita in tessuto, che incorpora l’altoparlante ed un microfono e costituisce la base, di forma ovale.
Frontalmente, in altro troviamo altri due microfoni e, in posizione centrale, la luce LED che notifica il microfono spento ed il sensore di luce ambientale e Soli per i gesti rapidi ed il monitoraggio del sonno.
Nella parte posteriore, troviamo in basso l’ingresso per l’alimentazione, mentre sulla cornice sono presenti il tasto per disattivare il microfono (in alto) ed un tasto dalla forma allungata, sul lato destro, per alzare/abbassare il volume.
Google Nest Hub 2: qualità audio/video
La qualità audio del Nest Hub 2 è decisamente migliorata rispetto al modello precedente: lo stesso Google dichiara il 50% di bassi in più. Con il suo altoparlante full range da 43,5 mm riesce a riempire la stanza ed offrire una resa ricca e pulita, perfetta per l’intrattenimento quotidiano.
Naturalmente non arriva ai livelli di Nest Audio, il cui punto di forza è proprio l’ottimo suono (sempre relativamente al prezzo di 99€). Il volume è abbastanza alto, soprattutto considerando le dimensioni del dispositivo. Tuttavia, al massimo volume, il suono subisce importanti distorsioni (i bassi in particolare). Nell’app è comunque possibile personalizzare l’equalizzatore.
Per quanto riguarda la qualità video, lo schermo di 7″ ha una risoluzione di 1024×600 pixel ed è in grado di offrire colori ricchi ed accurati e un buon contrasto. Il display, anche a cause delle dimensioni, molto spesso non rende giustizia ai video e non fa venire la voglia di restarci attaccati per ore, ma, senza dubbio, fa il suo lavoro e regala un’esperienza nel complesso piacevole.
Una caratteristica molto apprezzata è Ambient EQ, ovvero la presenza di un sensore di luminosità che permette allo schermo di regolarsi automaticamente in base alla luce della stanza in si trova, in modo piuttosto preciso.
Air Gesture ed esperienza d’uso
L’esperienza d’uso complessiva è promossa, anche se a volte può capitare di “incepparsi” e la risposta non è del tutto immediata e fluida. L’interfaccia è comunque semplice ed intuitiva. I gesti rapidi, consentiti grazie alla presenza del sensore Soli, sono davvero un’aggiunta utile, per esempio in cucina se non si desidera toccare lo schermo con le mani sporche.
Ciò che mi ha colpito è il fatto che siano molto accurati, almeno dopo averci familiarizzato. Infatti, all’inizio può risultare difficile ma basta fare qualche prova per capire il movimento più adatto (nelle impostazioni, nella sezione dedicata, è possibile “allenarsi”).
Per quanto riguarda i vari comandi accessibili dal display, facendo swipe dal basso verso l’alto abbiamo le seguenti scorciatoie:
- Luminosità
- Volume
- Abilita/disabilità monitoraggio del sonno
- Modalità non disturbare
- Sveglie (possibile scegliere di svegliarsi con suoni rilassanti o con la luce graduale del display, proprio come il vecchio modello ed i nuovi Echo Show)
- Feedback al team di sviluppo
- Impostazioni (qui è possibile attivare/disattivare il motion sense, i gesti rapidi ed il monitoraggio del sonno)
Facendo swipe da sinistra o dall’alto verso il basso, accediamo invece al pannello di controllo dove sarà possibile:
- visualizzare la propria giornata (musica, meteo, appuntamenti ecc,)
- accedere alla sezione benessere, dove consultare i dati del sonno
- accedere al controllo dei dispositivi smart
- controllare i contenuti multimediali
- accedere alla sezione Comunicazione e gestire quindi chiamate e trasmissioni di comunicazioni ad altre stanze/dispositivi
- consultare la sezione Esplora, utile per ricevere idee e consigli su come utilizzare al meglio Google Assistant e su cosa chiedergli
Per tornare indietro, basta fare swipe da destra.
A cosa serve Nest Hub 2: funzionalità
Per chi non ha familiarità con questo tipo di prodotto, dedichiamo un paragrafo alle funzionalità di Nest Hub 2. Come ogni dispositivo della famiglia Google Home/Nest le funzioni classiche offerte da Google Assistant sono le stesse. Naturalmente, la presenza dello schermo, rispetto agli smart speaker che ne sono privi, offre informazioni arricchite e la possibilità di sfruttare servizi di streaming video e un maggior numero contenuti multimediali.
Se chiediamo com’è il tempo, oltre alla risposta vocale, vediamo comparire sullo schermo una grafica con le previsioni meteo, anche dei prossimi giorni se lo si desidera. Allo stesso modo, se interpelliamo l’assistente virtuale riguardo al traffico, questo ci mostra direttamente il nostro tragitto su Google Maps (oltre che una notifica con tutte le informazioni sul nostro smartphone). Se chiediamo informazioni su un locale commerciale, anche in questo caso, visualizziamo tutte le informazioni disponibili (recensioni, orari di apertura, numero di telefono, foto e così via).
Grazie al Voice Match, e quindi al riconoscimento dell’utente (in caso di utenti multipli), l’assistente vocale mostrerà informazioni personalizzate (i tuoi appuntamenti, il tuo tragitto casa lavoro, ecc.).
Come sempre, basterà invocare l’assistente virtuale con il solito “OK, Google” o “Hey, Google”.
Ecco alcune delle funzionalità più importanti:
- Ricerche su web, locali commerciali ed indicazioni stradali
- Informazioni su meteo, notizie, eventi sportivi, traffico
- Gestione calendario, sveglie e promemoria
- Streaming di musica (Spotify, ecc.) e altri contenuti audio e di piattaforme per lo streaming di film e serie TV come Youtube, Netflix, Disney Plus, Infinity, TIMVision, ecc.
- Video-ricette passo dopo passo con GialloZafferano e servizi simili
- Chiamate verso altri dispositivi grazie a Google Duo (ricordiamo però che la videocamera è assente)
- Controllo della smart home e domotica (incluse le telecamere di sorveglianza delle quali è possibile vedere direttamente le riprese sullo schermo)
- Passatempi e giochi con l’assistente di Google
Trovi alcuni esempi di comandi vocali per Google Home/Nest qui. Inoltre, ricordiamo che per video più “impegnativi” è possibile trasmettere i contenuti su TV compatibili con Google Cast o su Chromecast (A tal riguardo, potrebbe interessarti la nostra guida su come collegare Nest/Google Home alla TV).
Gestione della smart home con Google Nest Hub 2
Il comparto smart home è praticamente lo stesso della precedente generazione. Grazie a un’unica ed integrata interfaccia, è possibile avere sotto controllo l’intero ecosistema di dispositivi connessi.
La gestione della smart home diventa, quindi, più immediata: non è più richiesto utilizzare le varie app dei dispositivi o chiedere necessariamente all’assistente di controllare i singoli prodotti.
Con pochi tocchi, potrai visualizzare ogni stanza e dispositivo (termostati, luci, prese e così via) della casa, controllandone ogni aspetto.
Basterà scorrere le dita dall’alto verso il basso e selezionare la tab Controllo della casa per entrare in una vera e propria centralina. Consulta la lista dei dispositivi da collegare a Google Assistant/Nest se non hai ancora creato un ecosistema smart.
Cornice digitale smart con Google Foto
Come per la prima generazione, anche questo smart display può fungere da cornice smart e presenta l’integrazione con Google Foto. Quando non in funzione, infatti, è possibile far sì che lo schermo mostri le proprie foto, scegliendo appositamente gli album che si desiderano nelle impostazioni del dispositivo nell’app Google Home.
Con Live Album, si possono anche visualizzare foto appena scattate e, grazie al riconoscimento facciale, si possono selezionare solo quelle che ci interessano. Inoltre, è possibile condividerle con altre persone.
La funzionalità slideshow è molto intelligente. Per esempio, mostra due foto in una schermata se queste sono verticali oppure raggruppa più foto insieme della stessa persona. Unica pecca: non supporta video o animazioni.
Come monitora il sonno Nest Hub 2 (Sleep Sensing)
La funzionalità di monitoraggio del sonno, una volta attivata, è consultabile direttamente sullo smart display nella tab Benessere del menu principale oppure sull’app Google Fit (se la si abilita). Per la configurazione iniziale, molto semplice grazie alle istruzioni step-by-step nell’app, è necessario prima consentire/attivare i risultati personali nelle impostazioni dell’app Google Home (sezione riconoscimento e personalizzazione).
Selezionando successivamente la voce monitoraggio del sonno, si può iniziare il processo di configurazione, fornendo informazioni indicative sugli orari in cui si va a dormire e ci si sveglia e scegliendo se monitorare, oltre ai movimenti, anche eventi sonori come tosse o russamento. Allo stesso modo, si può decidere se attivare gli aggiornamenti per il sonno personalizzati da Google Fit e scaricare quest’app.
Una volta terminati i passaggi sull’app Google Home, non resta che selezionare nelle impostazioni del display (swipe dal basso verso l’alto) il monitoraggio del sonno e calibrare i movimenti direttamente sul dispositivo. Qui ci saranno le istruzioni per il corretto posizionamento, necessario per ricevere dati accurati. In breve, dovrebbe essere collocato all’altezza del materasso ad una distanza di 30-60 cm da questo (e dal nostro braccio) senza oggetti davanti.
Una volta abilitata la funzionalità, sarà mostrata una piccola icona con l’immagine del letto in alto a destra.
Confrontandoli con i miei Honor Band 5 e Fitbit Versa 3, i dati non sono identici ma nel complesso vicini e comparabili, il che è decisamente apprezzato per un dispositivo non indossabile. Naturalmente, tutto dipende dal posizionamento ed è bene non cambiare angolazione per ottenere informazioni coerenti.
Ricordiamo che questa funzionalità è un’anteprima e che l’anno prossimo potrebbe essere a pagamento (probabilmente parte del servizio Fitbit Premium).
Google Nest Hub 2 vs Amazon Echo Show
Se ti stai chiedendo se sia meglio Nest Hub o Amazon Echo Show e quali siano le differenze devi sapere che, mentre Google propone un solo smart display, Amazon offre 3 diversi modelli, in base a prezzo, esigenze e dimensioni.
Tra le principali differenze segnaliamo la presenza della telecamera in tutti i modelli Echo (e quindi la possibilità di fare videochiamate o di utilizzarlo come una telecamera di sicurezza) e la compatibilità diretta con Youtube del Nest (che Echo ancora non ha) ed in generale una maggiore compatibilità con i servizi di streaming sempre da parte di Google (Disney +, Infinity, ecc.). Allo stesso modo, il monitoraggio del sonno e l’air gesture sono esclusive di Nest
Echo offre inoltre la possibilità di utilizzare il browser Amazon Silk. Per quanto riguarda la funzione di cornice digitale, il servizio utilizzato dal colosso di Seattle è Prime Photos, incluso nell’abbonamento Amazon Prime.
Nest Hub 2 vs Echo Show 8
Il modello che più si avvicina a Nest Hub 2 è l’Amazon Echo Show 8 (la seconda generazione sarà spedita a partire da giugno), con schermo da 8″ e risoluzione da 1280×800 pixel. Questo presenta un altoparlante leggermente più grande del Nest, da 52 mm con un radiatore passivo ed una telecamera da 13 MP (con tasto copri-telecamera per la privacy).
Nest Hub 2 vs Echo Show 5
L’Echo Show 5 è un dispositivo decisamente più compatto ed economico rispetto al Nest Hub 2. Il display da 5,5″, con risoluzione da 960 x 480, è meno adatto per guardare contenuti più lunghi e lo rende più idoneo come sveglia. Incorpora una telecamera da 1 MP (con copritelecamera) ed un driver da circa 42 mm.
Nest Hub 2 vs Echo Show 10
Nest Hub ed Echo Show 10 sono in realtà poco comparabili dato che l’Echo Show 10 rappresenta l’opzione top di gamma di tutta la linea (ha un prezzo di 249,99€). Si tratta di un dispositivo molto evoluto e più massiccio, dal design poco convenzionale ottenuto dalla fusione di un display da 10,1″ (1280×800) ed un potente altoparlante cilindrico con 2 tweeter da 25 mm) e un woofer 76 mm. Questo dispositivo integra un hub Zigbee ed una telecamera da 13 MP in grado di seguire l’utente nei suoi movimenti, ruotando lo schermo automaticamente.
Nest Hub 2 prezzo
Google a questo giro offre di più, ad un costo inferiore. Il prezzo di listino, infatti, è di 99€ contro i 129€ della generazione precedente (e dell’Echo Show 8 che però ha la telecamera(, con un rapporto qualità/prezzo assolutamente vantaggioso.
Il prodotto è acquistabile online sul Google Store e su altri store come Unieuro, Euronics e Mediaworld. Per ragioni abbastanza ovvie, non è disponibile su Amazon.
Recensione Google Nest Hub 2: in sintesi
Nest Hub 2 è uno smart display dall’ottimo rapporto qualità prezzo: ad un prezzo inferiore, la nuova versione offre un audio potenziato e nuove interessanti funzionalità. Anche questa volta l’azienda sceglie di non integrare una telecamera per motivi di privacy (quindi non adatto a chi vuole utilizzare il dispositivo per le videochiamate) ma sfodera il sensore/radar Soli, il quale permette di rilevare non solo i movimenti ma anche la respirazione. Grazie a questo, Nest Hub di seconda generazione si trasforma in un vero e proprio fitness tracker che, collocato sul comodino, potrà fornirci dati sulla qualità del sonno (gratis solo fino all’anno prossimo). Lo stesso sensore offre la comoda possibilità di utilizzare l’air gesture per sveglie, assistenza, riproduzione musicale. Da segnalare la presenza del protocollo Thread che, seppur non ancora utilizzato, prepara il terreno per il progetto CHIP/Matter per la smart home. Perfetto per la camera da letto e bellissima cornice digitale; da migliorare invedce la fluidità di alcune operazioni.
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