In questa recensione ci occupiamo delle Google Pixel Buds 2, auricolari true wireless lanciati ufficialmente in Italia da pochissime settimane che possiamo già inserire nella classifica dei migliori auricolari Bluetooth. Almeno nel caso di utenti Android, potrebbero dare del filo da torcere alle Apple Airpods Pro. Ecco la nostra esperienza.

 

Recensione Google Pixel Buds: valutazione

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Caratteristiche 

  • Dimensioni x1 auricolare: 20,5 x 19,5 x 18,2 mm
  • Peso x1 auricolare: 5,3 g
  • Dimensioni case di ricarica: 63 x 47 x 25 mm
  • Peso case di ricarica: 56,1 g
  • Connettività: Bluetooth 5.0
  • Classe IP: IPX4
  • Audio: driver da 12 mm + doppi microfoni beamforming
  • Sensori: Accelerometro e giroscopio, doppi sensori di prossimità IR, sensori per i comandi touch 

Unboxing 

La confezione include: 

  • Custodia di ricarica 
  • Pixel Buds + gommini S, M & L
  • Cavo ricarica (da USB-A a USB-C)
  • Guida rapida
google-pixel-buds-opinioni

Panoramica 

Le Pixel Buds 2 sono la nuova versione degli auricolari in-ear Bluetooth 5.0 di Big G, edizione con la quale hanno fatto il loro debutto in Italia. Con un design compatto e pensato per essere il più comodo possibile, queste cuffiette offrono un buon mix tra qualità chiamate, qualità audio, design e funzionalità smart. 

auricolari true wireless google

In particolare, come si può immaginare, il pezzo forte è l’integrazione con Google Assistant (e dunque l’assistenza vocale) e con l’ecosistema Android. Naturalmente, le Google Pixel Buds sono anche compatibili con dispositivi iOS, nonostante in questo caso presentino delle limitazioni (insomma, proprio come le Airpods Pro con i dispositivi Android). 

E proprio sull’esperienza d’uso che Google, da tradizione, pone grande enfasi. Con entrambi gli auricolari dotati di sensori touch, i comandi sono immediati ed estremamente fluidi. Inoltre, il doppio sensore di prossimità che interrompe (o riprende) la riproduzione quando gli auricolari vengono tolti (o indossati) rende tutto più semplice. 

Design ed ergonomia

Per quanto riguarda l’aspetto puramente estetico, le Pixel Buds hanno un design minimal ma elegante e dimensioni e peso molto ridotti (5,3 g l’uno). La superficie di ciascun auricolare presenta il logo dell’azienda ed il sensore touch per i comandi.

Gli auricolari sembrano quasi scomparire nell’orecchio. Google afferma di aver testato diversi design per poter offrire come risultato finale un auricolare in-ear ergonomico ed estremamente comodo e aderente, a prescindere dalla forma dell’orecchio.

google pixel buds design

A dimostrare quest’attenzione speciale c’è anche un archetto in gomma fisso (che assomiglia ad un’antennina), progettatto per aumentare la stabilità. Una volta indossati, infatti, sarà necessario ruotarli in senso orario in maniera tale da fissarli nell’orecchio. Naturalmente, in dotazione non mancano gommini di diverse taglie (S, M & L). 

C’è da dire che per natura questa tipologia di prodotto non può essere del tutto comoda ed idonea a diverse ore di utilizzo, come possono esserlo per esempio le cuffie Bluetooth con archetto, soprattuto le over-ear. Non dimentichiamo, inoltre, che l’indossabilità è molto soggettiva. Durante il test, comunque, gli auricolari Google si sono effettivamente dimostrati stabili (testati anche durante una corsetta) e comodi per circa 3-4 ore. Addirittura, ci si dimentica spesso di averle addosso. 

Le prime impressioni sono quelle di un prodotto premium, molto solido e dalla qualità costruttiva innegabile. In questo senso, le Pixel Buds sono resistenti al sudore e agli spruzzi d’acqua (dunque idonee per le attività sportive) e possiedono la certificazione IPX4 (quindi nessuna protezione da solidi come polvere, sabbia, ecc.). 

google pixel buds italia

Le cuffie sono disponibili in Italia solo nella colorazione bianca e includono una custodia di ricarica magnetica. Anche quest’ultima si presenta ultra leggera (56g), compatta (si può nascondere nel palmo della mano o riporre in tasca) e dal design molto curato, anche se con una finitura opaca probabilmente troppo suscettibile a graffi e urti.

Il case presente due luci LED di stato, una in basso e una in alto nel vano auricolari. Nella parte inferiore troviamo la porta per la ricarica (cavo USB-A to USB-C), mentre sul retro, sempre in basso, troviamo il pulsante per il pairing manuale. 

google pixel buds custodia
 
 

Pairing e configurazione

La configurazione è immediata ed estremamente intuitiva. Per questo test, avendo acquistato gli auricolari con lo stesso account Google dello smartphone Android in utilizzo, non appena indossati, il sistema ha inviato automaticamente una notifica sul telefono per avviare l’associazione.

Altrimenti, basterà collegarlo come qualsiasi dispositivo dalle impostazioni Bluetooth. Anche l’associazione manuale è fluida (in questo caso provata con un Mac): basterà tenere gli auricolari nella loro custodia vicino al dispositivo che si intende accoppiare, aprire la custodia e tenere premuto il pulsante sul retro fino a quando la spia LED all’interno non diventi verde. A questo punto, il dispositivo sarà in grado di vedere i Pixel Buds e basterà selezionare “connetti”. Naturalmente, i pairing successivi saranno automatici. 

Ad associazione avvenuta, ci verrà chiesto di scaricare l’app Pixel Buds (già presente sugli smartphone Pixel). In fase iniziale, l’applicazione proporrà un breve tutorial step-by-step su come indossare i true wireless (ti chiederà di testare i diversi gommini su ciascun orecchio), sui comandi touch e sulle varie funzioni dello wearable.

configurazione pixel buds

Come già accennato, il pairing su iOS sarà meno fluido e, come succede con le Airpods, anche in questo caso le funzionalità più peculiari (e l’app) non potranno essere sfruttate appieno (Google Assistant, Google traduttore, Find device, suono adattivo, ecc.). 

La connettività Bluetooth 5.0 offre nel complesso una buona stabilità e copertura (circa 11-12m con presenza di muri).

Funzionalità e app omonima

E veniamo al punto più interessante della recensione. Le Pixel Buds devono la loro forza all’integrazione ineccepibile con il mondo Google e, ovviamente con l’assistente virtuale dell’azienda di Mountain View. Tra le funzionalità più apprezzate c’è infatti la possibilità di controllo del dispositivo totalmente hands-free.

Sarà possibile sfruttare tutte le potenzialità dell’assistente Google tenendo premuto uno degli auricolari o, se abilitata l’attivazione automatica, pronunciando semplicemente le ormai famose espressioni “Ok, Google” o “Hey Google” (un segnale acustico confermerà che l’assistente sta ascoltando).

Potremo chiedere la nostra playlist preferita mentre corriamo o scoprire se pioverà o se c’è vento, chiamare qualcuno, ecc. Naturalmente, sarà possibile anche farsi dire l’ora e farsi leggere le notifiche o messaggi presenti (basterà premere l’auricolare per qualche secondo e rilasciare, aspettando che Google parli). Allo stesso modo si potranno inviare messaggi, consultare informazioni anche in tempo reale sul web e così via. 

impostazione pixel buds
Impostazioni Pixel Buds

Molto apprezzata è la possibilità di traduzione in tempo reale, utilizzando in maniera immediata l’app di Google Traduttore (naturalmente, sarà necessario scaricarla). Basterà chiedere a Google, per esempio, “Aiutami a parlare in inglese” per aprire automaticamente l’app ed utilizzarla in modalità conversazione (saranno utilizzati direttamente i microfoni incorporati negli auricolari). 

Nell’app sarà possibile controllare lo stato degli auricolari Bluetooth oltre che accedere a diversi setting e funzionalità tra cui il suono adattivo, modalità che seppur influisce negativamente sull’autonomia migliora l’esperienza d’ascolto. In questo caso, saranno gli auricolari a regolare automaticamente il volume in base alle condizioni dell’ambiente in cui ci si trova (peccato per l’assenza di ANC). 

Oltre al suono adattivo, sarà possibile anche attivare/disattivare il rilevamento in-ear, ovvero la comodissima funzionalità (molto precisa) che fa sì che la riproduzione si interrompa appena gli auricolari vengono tolti e riprenda appena indossati nuovamente. 

app pixel buds
App Pixel Buds

Infine, tra le funzionalità più utili c’è “Trova Dispositivo” che permette di far squillare (il volume si alzerà gradualmente) l’auricolare sinistro, destro o entrambi per localizzarli facilmente (devono comunque essere connessi via Bluetooth allo smartphone). 

trova dispositivo pixel buds

Comandi/gesture: Buds sono un prodotto smart al 100%

I comandi touch rappresentano senz’altro un punto a favore che ne fanno un prodotto davvero smart: le gesture sono semplici e la risposta rapida e precisa. I comandi disponibili coprono le più diverse esigenze (anche alzare e abbassare il volume). Qui sotto una panoramica (ogni auricolare ha i sensori touch dunque non fa differenza quale si utilizza): 

  • Scorrere indietro o in avanti per abbassare o alzare il volume 
  • Fare un tap per riprodurre/mettere in pausa o rispondere alle chiamate
  • Fare tap 2 volte per passare alla traccia successiva o terminare/rifiutare la chiamata
  • Fare tap 3 volte per ritornare alla traccia precedente 
  • Tenere premuto e parlare per consultare Google Assistant oppure tenere premuto e aspettare perché Google ci annunci ora e notifiche. Se “OK Google” è attivato, basterà pronunciarle la wake-up word senza toccare l’auricolare. 

I sensori sono molto sensibili, dunque capita spesso di attivare i comandi inavvertitamente mentre ci si fissano gli auricolari nell’orecchio ma una volta che si fa l’abitudine non è nulla di particolarmente fastidioso. 

Google Pixel Buds: qualità audio

In termini di attrezzatura audio, gli auricolari true wireless di Google presentano un driver da 12mm ciascuno. La qualità audio è ottima, con una definizione dei suoni pulita e nitida, anche dei vocali. Buona anche la riproduzione di bassi anche se la profondità poteva spingersi un po’ più in là.

google pixel buds opinioni

Nel complesso, i Pixel Buds suonano bene e possono essere considerati auricolari di fascia alta. L’impressione è però che Google abbia puntato di più sull’offrire un prodotto completo e smart, piuttosto che concentrarsi sulla qualità della riproduzione musicale. A questo prezzo, gli audiofili probabilmente preferiranno soluzioni che arrivano direttamente dall’industria musicale, rinunciando al resto delle funzionalità.  

In quanto ai formati audio, i Google Pixel Buds 2 non supportano altri codec audio avanzati, a parte AAC. 

La qualità delle chiamate è soddisfacente?

Ciascun auricolare presenta un doppio microfono (uno nella parte superiore e uno nella parte inferiore) per ridurre i rumori di fondo quando si è al telefono. Possiamo definire la qualità delle chiamate più che soddisfacente anche in situazioni rumorose (vento, traffico cittadino) anche se un isolamento dei rumori esterni non avviene realmente. 

Pixel Buds 2: autonomia e custodia di ricarica

In termini di autonomia, Google dichiara una durata della batteria di circa 5 ore di riproduzione e 2,5 ore di conversazione, valore abbastanza nella media anche se migliorabile. Considerando le funzionalità, possiamo anche chiudere un occhio.

Durante il test siamo arrivati a superare le 4 ore e 30 minuti con un utilizzo misto ed abbastanza intenso. Il case di ricarica consente fino a 24 ore di autonomia. Ottima la ricarica rapida: con 10 minuti abbiamo circa 2 ore di riproduzione. In aggiunta, la possibilità di ricarica wireless è molto apprezzata.

google pixel buds autonomia

Una nota negativa riguarda il divario di autonomia tra un auricolare e l’altro (il destro tende a scaricarsi più velocemente), soprattutto se la modalità suono adattivo è abilitata. 

Auricolari Google Pixel Buds 2: prezzo e disponibilità

Le Pixel Buds hanno un prezzo di 199€, un prezzo da top di gamma che certamente potrebbe essere più competitivo. Per fare un paragone, le Airpods Pro costano 279€ ma è pur vero che presentano alcuni punti di forza in più (ne parliamo nelle prossime righe). 

Come già detto, in Italia al momento è disponibile solo la versione in bianco, che può essere acquistata sul Google Store. 

Google Pixel Buds vs Apple Airpods Pro 

Un confronto tra i Pixel Buds e le Apple Airpods Pro non è propriamente corretto. Infatti, la scelta di uno o dell’altro modello è, almeno nella maggior parte dei casi, dettata dall’ecosistema e dispositivi (smartphone, tablet, ecc.) che si utilizzano. Le Airpods Pro sono qualitativamente migliori ed appartengono ad una fascia prezzo leggermente più alta (270€ vs 199€), anche se è spesso possibile trovarle a prezzo scontato. 

google pixel buds vs airpods pro confronto

Confrontando i due modelli, comunque, le Airpods Pro regalano un’esperienza migliore soprattuto dal punto di vista musicale con bassi più profondi e un ottimo isolamento acustico (grazie all’Active Noise Cancelling). Quest’ultimo contribuisce anche ad offrire una qualità delle chiamate leggermente superiore. Anche i comandi vocali delle cuffiette Apple risultano più immediati, nonostante le Pixel Buds siano piuttosto rapide ed affidabili. 

Spezziamo una lancia a favore degli auricolari Google per quanto riguarda invece la comodità e l’aderenza delle cuffie all’orecchio. Il peculiare design ha decisamente colpito nel segno. 

Recensione Google Pixel Buds 2 Italia: in sintesi

E tiriamo le somme di questa recensione. Le Google Pixel Buds si affacciano sul mercato con un prodotto relativamente innovativo che fa dell’integrazione con Google Assistant e con l’ecosistema Google/Android un punto di forza. Un prodotto super smart che si fa amare per l’esperienza d’uso immediata e piacevole (rilevamento in-ear, comandi touch rapidi, controllo vocale, ecc.). Consigliati per chi cerca auricolari true wireless versatili che vadano oltre la pura qualità audio.