La tecnologia sempre più avanzata ci permette di vivere una vita dotata di comfort ma è tutto oro quel che luccica? La tecnologia cela un lato oscuro: quello delle tracce che archivia e utilizza per tracciarci, ottenere informazioni e monitorarci.

Attenzione, non vogliamo certamente fare un post allarmistico o complottistico ma se da una parte la connessione 5G e le auto smart hanno rivoluzionato la mobilità, dall’altra è altrettanto vero che la vulnerabilità è decisamente aumentata, esponendo i conducenti a concrete esposizioni della propria privacy.

Anche secondo ExpressVPN le smart car sono al centro dell’attenzione per i problemi di privacy relative alla raccolta di dati: uno studio ha mostrato come circa l’84% delle case automobilistiche raccolgano dati e le condividano o rivendano successivamente.

I dati raccolti dalle auto smart: come tutelarsi

Tra i dati più comunemente raccolti ci sono informazioni biometriche e tracciati di percorsi e posizioni ma anche dati personali come l’orientamento sessuale o informazioni biometriche. La situazione è talmente rilevante che l’azienda automobilistica Privacy4Cars ha introdotto lo strumento Vehicle Privacy Report: un tool necessario per poter informare sulla raccolta dati.

Ma ci si può tutelare? Secondo ExpressVPN la risposta è sì: finché non ci saranno informative e normative chiare relative alla raccolta dati eseguite dalle auto smart di ultima generazione, gli utenti hanno possibilità di tutelarsi ad esempio rifiutando la vendita dati e la pubblicità al momento in cui ci si collega all’hotspot del veicolo.

La raccolta dati delle auto viola la privacy?

Se da una parte possiamo constatare come la rivoluzione digitale abbia facilitato la nostra vita, aiutandoci a portare la connettività a bordo delle nostre auto proprio come è già stato fatto nella domotica casalinga, dall’altra è ormai sulla bocca di tutti la questione privacy e sicurezza.

La raccolta dati da parte delle auto è continua, e non solo vengono archiviati ma vengono persino trasmessi: le aziende automobilistiche stesse, spesso le condividono con terze parti. La tua auto smart con connettività 5g è in grado di ottenere informazioni personali come il tuo nome, la tua età, informazioni sulla patente e il tuo indirizzo ma anche dati relativi al GPS, gli indirizzi IP e persino dettagli riguardo il pagamento e il finanziamento del veicolo.

I pericoli a cui siamo esposti

Con questa raccolta data siamo tutti vulnerabili: i dati raccolti possono essere utilizzati per vari motivi, alcuni dei quali non del tutto etici. Non solo è contro il GDPR questa raccolta dati, ma è importante sottolineare come la pubblicità mirata, una sorveglianza decisamente invasiva e persino una profilazione che può causare discriminazione sono problematiche oggettive. Non da meno vogliamo puntare l’attenzione sull’uso improprio dei dati personali, poiché un mancato consenso informato ne è la testimonianza.

E che ne potrebbero fare gli hacker? Non è da sottovalutare questa problematica: alcuni dati e statistiche mostrano come il 68% dei brand di auto nel tracciamento lasci lacune importanti che possono persino fornire accesso dei dati agli hacker.

La tecnologia: croce e delizia. Possiamo senza dubbio asserire che mentre attendiamo informazioni più chiare riguardo questa raccolta dati, è fondamentale che gli utenti si tutelino con formule come quelle citate per poter provare a proteggere la propria privacy e le informazioni personali che possono essere usate in modo inappropriato.